venerdì 20 aprile 2012

DICE PERIA


Copia-incolla da Tirreno Elba news
il caso dimissioni 
http://www.tenews.it/giornale/2012/04/19/peria-molto-su-sanita-42426/

Leggo sulla stampa che i sindaci ieri sarebbero stati ai ferri corti sui rinnovi degli incarichi, in particolare per la questione del responsabile di zona della Usl. Personalmente sono stato e continuo a sentirmi ai ferri corti con alcuni dei colleghi di centrodestra non per questo, ma per la vergognosa strumentalizzazione politica che ne è stata fatta. La strumentalizzazione comincia martedì, quando, nel primo pomeriggio, vengo contattato da una giornalista, la quale mi chiede il mio punto di vista su una dichiarazione del presidente Segnini, che avrebbe annunciato le sue dimissioni, insieme a quelle di altri colleghi, nel caso in cui non fosse stato sostituito l’attuale responsabile di zona Massimo Scelza. Peccato che il presidente Segnini avesse presentato il giorno prima le sue dimissioni per presunti contrasti in seno alla conferenza e quindi fossimo in presenza dell’unico caso al mondo di dimissioni minacciate dopo averle già presentate.
Il giorno dopo, in conferenza dei sindaci, il collega Ciumei chiede di non discutere le dimissioni del presidente (poste al primo punto dell’ordine del giorno) se non dopo la discussione sul responsabile di zona. La mossa è chiara: la sanità elbana non funziona? E’ colpa del responsabile di zona. La Conferenza non ne ratifica il dimissionamento? Si dimetta il presidente e si attacchi la direzione generale, serva della regione rossa, il Peria, che prende ordini da Firenze, il presidente Rossi e l’assessore Scaramuccia, che ci cancellano i servizi.
C’è una domanda di fondo, che galleggiava ieri e che rimane oggi: che c’entra tutto questo con la sanità, con una questione così sensibile che, proprio per la sua natura, non è né di destra né di sinistra? Si capisce la campagna elettorale, si capisce il bisogno politico di qualcuno di fare confusione, ma è giusto giocare sulla pelle dei cittadini in questo modo?
L’utilità di trovare un caprio espiatorio nelle questioni complesse è diffusa da almeno oltre duemila anni, ma se si vuole fare un minimo di chiarezza e capire le ragioni vere della crisi della sanità elbana, al di là dei tagli governativi e –di riflesso- regionali, bisogna essere un po’ più onesti.
La prima verità che bisogna affermare è che la Conferenza dei Sindaci da tempo non riesce più a fare il suo mestiere. L’ultimo Progetto Elba degno di questo nome è del 2007. Per far capire cosa intendo, con quei fondi abbiamo finanziato l’assistenza domiciliare alle persone non autosufficienti, la nuova dialisi, la riabilitazione ambulatoriale, le attività distrettuali, l’emergenza urgenza. Nel 2008 si è attuato un trascinamento dei progetti predisposti negli anni precedenti. Nel 2009, 2010, 2011 col Progetto Elba si è semplicemente ratificato a consuntivo il lavoro effettuato dall’azienda. E’ difficile poi lamentarsi che i fondi passino da 1.503.000,00 euro a meno di 500.000.
Ad aprile del 2009, prima di lasciare l’incarico di Presidente della Conferenza dei Sindaci, consegnai al mio successore un progetto aggiuntivo, del valore di oltre 1.200.000,00 euro, che oltre a definire una strategia di supporto all’oncologia, insediava uno stabile rapporto fra l’Ospedale di Portoferraio e l’Università di Pisa. Il progetto, che vide la collaborazione del Preside della Facoltà di Medicina, Prof. Murri, fu voluto dalla Conferenza dei Sindaci e dall’allora assessore Rossi. Esso, consegnato ad inizio estate 2009, è stato portato all’approvazione, con diverse modifiche, molti mesi dopo, quando ormai le risorse non c’erano più.
Da tre anni la Conferenza di Sindaci ha progressivamente indebolito il suo ruolo, perdendo la sua capacità di incidere con forza sulla programmazione e venendo in questi ultimi tempi di fatto messa sotto tutela dai comitati. Personalmente credo che sia una ricchezza della democrazia quando i cittadini si interessano di una questione, quando si fanno parte attiva ed operante ed è nostro compito attivare un dialogo continuo e costruttivo. Ma ognuno ha il suo ruolo e le istituzioni non possono arretrare rispetto al proprio, né permettere che altri lo svolgano.
Altra parte della questione è l’Azienda. Sicuramente essa ha fatto il suo mestiere, ma applicando troppo spesso regole generali, talvolta quasi ragionieristiche, ad un caso particolarissimo come è quello della sanità insulare. Solo in questi ultimi tempi, per le nostre battaglie, per la gente che le ha sostenute ed anche per volontà dell’assessore regionale si è capito che i nostri bisogni ed i nostri problemi sono diversi da quelli di tutti i cittadini della Toscana. I nove ortopedici che stanno partecipando al concorso per l’Elba, la ormai prossima apertura dell’ospedale di comunità, il rafforzamento dell’emergenza urgenza e di medicina, sono il segnale che qualcosa sta cambiando, ma se tutto questo non verrà trasformato in un vero e proprio piano attuativo locale dalla Conferenza dei Sindaci e dall’Azienda, che dia orientamenti ed indirizzi stabili saremo come un vascello in un mare in tempesta, oggi non ci rovesciamo con l’onda, ma domani il vento ci strappa le vele.
In tal senso da mesi c’è un progetto, predisposto dall’Azienda. Questo progetto, gestito nel confronto col Ministero solo da una parte dei sindaci (io non ero tra loro perché non informato ed invitato), è un buon progetto. Lo si può integrare e migliorare e può diventare il nostro piano strategico locale. Perché da mesi dorme nei cassetti? Perché non se ne parla? Perché non si parla delle cifre milionarie che ormai mancano sul sociale e che ci costringeranno a breve a tagliare i servizi? Perché la zona Elba invita tutti i sindaci alla presentazione del profilo di salute, strumento fondamentale per la programmazione sociale e sanitaria del territorio ed il Presidente non ci convoca? La sanità è una brutta bestia. Se ci si porta dentro la politica, se si rompe il rapporto fra istituzioni locali ed Azienda, se si vuole usare la sanità come una clava per colpire politicamente, si producono gravi danni, prima di tutto ai cittadini. Su queste questioni mi sento davvero ai ferri corti, perché da sindaco e da elbano, se non la si smette e si cambia passo, non vedo futuro per questo territorio.
Indietro giovedì 19 aprile 2012- 23.27            

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