DOCUMENTO DELL’ARTICOLAZIONE ZONALE
DELLA CONFERENZA DEI SINDACI IN ORDINE AI SERVIZI SANITARI ALL’ISOLA D’ELBA
PREMESSO CHE:
1. L’Ospedale di
Portoferraio è l' unico punto di risposta sanitaria acuta presente sull’isola
(terza isola Italiana; popolazione: 32.600 in inverno, 250.000/300.000 in estate,
servita da collegamenti marittimi che
scontano interruzioni quotidiane notturne di 8 ore e sono inesistenti in caso
di condizioni meteo-marine avverse);
2.
L'Azienda USL ha da tempo in corso processi di “riorganizzazione”,
che hanno comportato la contrazione dei servizi ospedalieri e mirano a
trasformare, di fatto, l'ospedale in poco più di un “Pronto Soccorso”, senza
intervenire con alcun potenziamento dei servizi territoriali (nei distretti è
presente la sola attività di prelievo dopo che i servizi precedentemente
assicurati sono stati centralizzati);
3.
Le azioni messe in campo dall'Azienda
producono costanti contrazioni di attività e pertanto determinano riduzione
dell'espertizzazione del personale, producendo quindi, paradossalmente, un maggior rischio di errore (nessuna
attività di formazione è stata attuata per assicurare il mantenimento delle
professionalità, in particolare nella chirurgia);
4.
Ripetutamente la Conferenza dei
Sindaci ha rappresentato le esigenze sanitarie dei propri cittadini, avanzando
richieste di nuove progettazioni in
ambito ospedaliero e territoriale, miranti alla riduzione del disagio derivante
dalla condizione di insularità, anche utilizzando gli specifici finanziamenti
regionali. Risorse che, di contro, senza la preventiva approvazione di un
“progetto Elba” annuale, predisposto in accordo con i Sindaci, sono impiegate prevalentemente
per incentivazioni, per superare il mancato turn-over delle assenze del
personale;
5.
La Spending Review in ordine ai limiti per i posti letto
ospedalieri prevede che lo standard dovrà scendere da 4 a 3,7 posti per 1000
abitanti. Questo produce che a Portoferraio ne sono attivabili circa 120 contro
gli attuali 77;
6.
L'offerta di prestazioni ambulatoriali è pressochè assicurata con
le attività del personale presente nell'ospedale. La costante riduzione del
numero degli operatori è la causa della formazione di liste di attesa
articolate su tempi assolutamente improponibili, anche di molti mesi (persino semestri),
in molte specialistiche. Le lunghe liste di attesa e la natura delle
prestazioni, che non dà risposta alle mutate domande di diagnostica, producono
mobilità dei nostri abitanti verso il continente, con costi elevati e tempi
lunghi di assenza dal territorio e sottrazione all'attività lavorativa. Vengono
da sempre richieste dai Sindaci, con poco riscontro, iniziative di sostegno,
sia nel senso di ridurre il disagio alle famiglie, sia nel senso di mirare all’
elevazione dell'offerta sanitaria sull'isola. Il principio a cui si fa
riferimento è quello della mobilità degli operatori e non dei pazienti;
7.
Il Pronto soccorso risulta assolutamente inadeguato rispetto alle
effettive necessità della domanda sia estiva che invernale. La struttura e
l'organizzazione presente risultano insufficienti. La Direzione ha più volte
promesso la realizzazione di un nuovo punto di risposta per il quale sono
disponibili volumi adeguati, ma nessun intervento viene attuato;
8.
Manca un servizio di anestesia e rianimazione organizzato sulla
guardia attiva h/24 ore, per garantire un’ adeguata risposta alla domanda di
emergenza-urgenza. Mancano posti letto di sub-intensiva, anche a supporto delle
criticità connesse alla problematicità dei collegamenti marittimi con avverse
condizioni meteorologiche. Un servizio di anestesia efficiente produrrebbe
anche miglioramenti nella domanda complessa di ADI territoriale e potrebbe
produrre anche servizi nuovi per l'Elba, quali il parto indolore, parificando
le nostre donne a quelle al di là dal mare;
9.
Sono state cassate tutte le strutture complesse ospedaliere, in totale
disaccordo con le proposte dei Sindaci, che vedevano in esse un’opportunità di elevazione
della qualità delle prestazioni, nonchè un possibile elemento di interesse
aggiuntivo per potenziali operatori disponibili a trasferirsi sull'isola. Per la
struttura di medicina, assolutamente centrale, risulta non sostituito il
primario da quasi due anni, nonostante un concorso pendente, il tutto
probabilmente soltanto per ridurre la spesa del personale;
10.
La diagnostica, che rappresenta uno dei riferimenti indispensabili
per la nostra realtà insulare, è in una situazione di forte criticità. Il
laboratorio ha subito il processo di centralizzazione aziendale, che può essere
anche condivisibile per le altre zone, ma che non tiene conto della peculiare realtà
insulare e tantomeno delle possibili interruzioni dei collegamenti marittimi.
La Radiologia dal punto di vista organizzativo è drammaticamente ai minimi
storici, con un solo medico operativo. La telerefertazione, se può garantire un
buon livello di valutazione delle immagini, in presenza di una struttura
efficiente di lettura a distanza, non assicura alcuna risposta al problema
delle ecografie, attività anch’essa affidata alla stessa struttura di
Radiologia. La prevista introduzione dell'EcoFAST al Pronto Soccorso, con tutte
le problematiche di acquisizione di un’
adeguata professionalità degli operatori, non può rappresentare una soluzione
accettabile, in quanto appesantisce le
attività di pronto soccorso nel loro complesso (vi è un solo operatore medico) ed
in ogni caso produce liste di attesa nelle prestazioni ambulatoriali, che
rimangono affidate alla Radiologia.
11.
I servizi di riabilitazione risultano pressochè assenti sull'isola,
salvo modeste attività a contenuto ambulatoriale. Mancano offerte nel
cardiologico e nel motorio. Sono stati previsti letti ex cod.56 e ex art. 26,
ma nessuna risposta in tal senso è stata data dall'Azienda e la domamda elbana
migra, con gli oneri relativi, in continente. Si tratta ancora una volta, in
termini di servizi offerti, di un diverso trattamento che l'Azienda riserva
all'Elba. Ciò, nonostante che la quota sanitaria capitaria che gli elbani
assicurano alla USL 6, sia fortemente superiore a quella degli abitanti del
continente: le risorse assicurate per produrre sanità all'Elba migrano per le
altre zone;
12.
Assicurare una risposta qualificata per un punto nascita sull'isola
deve rappresentare un’assoluta necessità. E' impensabile che le partorienti
elbane si spostino in continente per tale importante evento. L'Azienda deve
mettere in campo la sua massima progettualità per assicurare la soddisfazione
di tale esigenza in sicurezza, sia per la madre che per il bambino;
13.
Il mantenimento delle altre specialistiche attualmente operanti,
sia nell'ospedale che nel territorio,
non può essere oggetto di continue contrattazioni con l'Azienda, in
funzione della presenza o meno degli operatori, così come attualmente è stato
necessario per le recenti situazioni di ortopedia e oncologia. Non sono
accettabili livelli di precarietà, che vanno in direzione della variabilità correlata
agli operatori dedicati. La necessità di addivenire ad un quadro di riferimento
condiviso, ad un “Patto Territoriale per
l’Elba”, rappresenta un’ esigenza forte per la nostra isola, da conseguirsi
mediante un percorso congiunto Istituzioni del territorio-Azienda
Sanitaria-Regione-Cittadini. Non possono più essere tollerate iniziative di
variazioni dell'offerta sanitaria, senza una partecipazione preventiva ed un
coinvolgimento nelle scelte;
14.
Quanto convenuto deve essere attuato con le tempistiche concordate
ed è assolutamente impensabile che accordi come quello del 28 ottobre 2011
(Regione-Comuni) possano essere oggi ancora oggetto di attuazione o, peggio, di
continua rimessa in discussione. Si tratta infatti di un impegno assolutamente
ineludibile, finalizzato al recupero di uno stato di efficienza a quel momento
perduto, a cui gli elbani non possono e vogliono rinunciare. Quanto nello
stesso previsto va calendarizzato ed attuato inderogabilmente entro la fine
dell'anno;
15.
Sono intervenute dalla data del 28 ottobre 2011, ulteriori
contrazioni di servizi, attuando soluzioni non concordate, che producono
inesistenti risparmi e, di contro, innumerevoli disagi per i cittadini. Ci
riferiamo alla Continuità Assistenziale, che ha cancellato i punti di
erogazione sul territorio, ma che, incredibilmente, è stata attuata solo
all'Elba. Non si capiscono in tal senso, infatti, i ripensamenti disposti per
Monteverdi e Antignano, in presenza di una loro non aderenza agli standard del
servizio. Quanto attuato, peraltro, giustificato da una non meglio precisata
verifica di accreditamento, è lesivo degli interessi degli utenti, in quanto ha
determinato il completo annullamento della risposta ambulatoriale ed una
contrazione nella domanda domiciliare. Il pronto ripristino del servizio sul
territorio appare un atto doveroso per garantire un’adeguata assistenza agli abitanti
dell'isola. A ciò si sono aggiunti anche i servizi di prelievo, organizzati sulla
base di una preventiva prenotazione, che producono forti disagi alla
cittadinanza. L'organizzazione prevede un primo accesso per la prenotazione, un
secondo per il prelievo ed un terzo per la stampa del referto. Il tutto in un
territorio articolato in 223 kmq, 8 comuni e numerosi centri abitati per
percentuali importanti da una popolazione anziana in una realtà di quasi
assenza di reti di trasporto pubblico. Tale organizzazione ha prodotto forti
situazioni di disagio e ingiustificate tensioni. L'organizzazione precedente
predisposta con accessi liberi, in orari prestabiliti, determinava per l'utente
livelli di gestione dei propri tempi personali, che mettevano in relazione
necessità sanitarie ed individuali, assicurando parallelamente capacità di intervento
programmatorie per l'Azienda e modesta variabilità nei numeri di produzione. Il
ritorno alle situazioni precedenti rappresenta per gli elbani una condizione
irrinunciabile, da realizzarsi immediatamente;
16.
Il riconoscimento della specificità insulare, dopo ripetute
istanze, è correttamente avvenuto nel PSSR 2012-2015, approvato al momento
soltanto dalla Giunta Regionale; il mantenimento di tale “status”, che prevede
per il nostro territorio modelli organizzativi peculiari, è straordinariamente
importante. A tal fine appare necessario chiedere a tutti i Gruppi del
Consiglio Regionale un impegno a mantenere nel testo finale tale impostazione, consentendo
così al territorio di produrre lo specifico patto territoriale previsto;
Tutto quanto sopra premesso,
si ritiene necessario assicurare il raggiungimento dei seguenti obiettivi,
nelle tempistiche previste per ciascun ambito:
IMMEDIATAMENTE CHIEDIAMO:
All’Azienda U.S.L.:
-Partecipazione preventiva e coinvolgimento sulle iniziative che
l'Azienda vuole attivare;
-Predisposizione di report mensili per la Conferenza dei Sindaci,
che informino sulla evoluzione della produzione dei servizi ed in genere sullo
stato dell'Azienda, contenenti dati sull'attività svolta, liste d'attesa,
operatori presenti e quant’ altro ordinariamente elaborato.
Alla Regione Toscana:
-Forte impegno, nel rispetto
delle prerogative di ciascun Organo, al mantenimento nel PSSR 2012-2015 del
paragrafo Elba (cap. 6.3.5.), nel testo attualmente approvato dalla Giunta, da
integrarsi con ulteriori aspetti peculiari derivati dal presente documento, che
assicurino evidenza di programmazione al particolare territorio dell'Isola
d'Elba.
PROVVEDIMENTI URGENTI DI UNA PRIMA FASE DA COMPLETARSI IN TEMPI
BREVISSIMI. Entro 10 giorni, o
altro, se opportunamente motivato:
a) Continuità assistenziale: riattivazione
dei tre punti di erogazione nelle sedi storiche o distrettuali, fin quando
non viene attuata la completa programmazione aziendale. Ciò conformemente al
mantenimento, in continente, dei punti di Monteverdi e Antignano.
Successivamente, se attuato il rispetto degli standard di servizio per l'intera
Azienda, erogazione nei soli distretti di Marina di Campo e Rio Marina;
b) Prelievi sul territorio
e a Portoferraio: ripristino della
situazione precedente; erogazione delle prestazioni “a tempo, con libero
accesso” e non su prenotazione;
c) Area Chirurgica (Chirurgia e Ortopedia).
Chirurgia: l’attività è stata ridotta a piccoli interventi; per interventi
più complessi è previsto il trasferimento c/o l’Ospedale di Livorno. In una
realtà insulare sarebbe importante avere un buon livello di attività
chirurgica, tale da assicurare un trattamento di patologie in emergenza, in
urgenza immediata o differita di chirurgia generale, traumatica e non
traumatica (considerando anche la problematica avversità meteo).
Esigenze immediate, anche come mantenimento e rafforzamento dell’attuale
organizzazione:
- Guardia attiva h/24 ore;
- numero di medici adeguato, personale infermieristico adeguatamente
preparato;
- integrazione con altri chirurghi dell’ASL, “usando” la rete
aziendale o universitaria;
Ortopedia e Traumatologia: deve essere ricostruita, dopo il recente smantellamento,
preferibilmente come Reparto con un Primario, in alternativa anche come Sezione
distaccata con un Responsabile autonomo.
Esigenze immediate, anche come mantenimento di un’organizzazione accettabile,
conformemente agli accordi con la Regione Toscana dell’ottobre di un anno fa:
- Presenza stabile di tre medici nel Reparto;
- Attività di reperibilità': guardia diurna 8-14 lun- sab e
reperibilità' in doppia presenza H/24
(al di fuori della sopracitata fascia oraria), feriali e festivi.
- Ambulatori generali con annessa attività di P.S.;
- Attività di formazione: l'impegno da parte dell'azienda di
garantire ai medici e paramedici più'
giovani la partecipazione a corsi od a congressi mirati.
Attenzione: è impensabile proporre
bandi di concorso per ortopedici, già numericamente ridotti, proponendo di
venire ad effettuare solo attività ambulatoriale all’Elba; i bandi andranno
ovviamente deserti.
Area Medica:
Medicina generale. Dopo aver declassato il reparto ad unità operativa semplice (sono
in 7 medici), deve essere riportato in
pochi giorni ad unità operativa complessa, con 8 medici: 7 dirigenti primo
livello+ 1 Primario (dirigente 2° livello). Il Reparto svolge attività
internistica e discipline specialistiche associate: diabetologia, cardiologia,
pneumologia, endocrinologia ed attività ad esse correlate. Necessita di un’adeguata capacità di gestire al meglio gli interventi
cardiologici in emergenza.
E’ indispensabile un
congruo numero di personale infermieristico per seguire adeguatamente i
pazienti in bassa/media intensità. La carenza di personale infermieristico
diventa drammatica in caso di grave urgenza, quando c’è solo un infermiere per
turno + 1 OS, a fronte di un carico assistenziale massimo di 23 posti letto.
La gestione dei pazienti psichiatrici che necessitano
di ricovero e sono alloggiati in 2 stanze situate nel Reparto di Medicina necessita di personale ad esso dedicato e
spazi adeguati.
Oncologia: certezza del mantenimento di un medico oncologo + 3
infermieri, conservando l’attività di 5 giorni/settimana.
Radiologia: L’esigenza immediata è quella di:
- Ripristinare
almeno 3 operatori medici in Reparto.
Attualmente è presente 1 solo radiologo ; al mattino c’è un altro medico
proveniente da altri ospedali dell’ASL; il protocollo d’emergenza prevede: tele-refertazione
notturna, diurna (prefestiva e festiva) gestita dal medico radiologo di guardia
di Livorno; ecografia FAST eseguita dai medici di P.S. Se c’è la richiesta di
esecuzione di ecografia urgente di
pomeriggio o notte si deve trasferire il paziente altrove! La problematica è
maggiore per il paziente in età pediatrica.
- Riattivare
immediatamente l’ambulatorio senologico, che, durante la sua attività, con
costi modestissimi, aveva portato importantissimi risultati alle donne elbane.
Area
Materno-infantile: Punto nascita.
Anche se avvengono 220 parti all’anno, poiché si tratta di un’isola, il piano
sanitario regionale lo include nelle “zone gravemente disagiate dal punto di
vista geografico”, quindi da tenere aperto. E’ indispensabile il servizio di
guardia attiva di anestesia-rianimazione; pediatria (organico: 4 +1) con
guardia attiva 8-20 e reperibilità notturna e festiva; ostetricia (organico:4):
guardia attiva diurna, reperibilità notturna e festiva. E’ stata attuata una
drastica riduzione del personale infermieristico dell’area materno infantile,
per cui in caso di parto si deve attuare la reperibilità infermieristica, con
notevoli disagi in caso di grave urgenza. N.B: la riduzione di un organico già
scarso (da 13 a 9) è causata dall’apertura dell’ospedale di comunità.
Pediatria: è un reparto indispensabile su
un’isola, sia per la popolazione residente, sia per i turisti, in quanto
l’utenza turistica è costituita in buona parte da famiglie con bambini di età
compresa tra 1 mese e 17 anni. Pertanto sarebbe disastrosa una riduzione di
posti letto. Attualmente sono: 4 ordinari+1 D.H.+ 5 culle.
Nell’immediato
chiediamo:
-
certezza, con appositi atti regionali, del mantenimento del punto nascita e dei
posti letto correlati, nonché di un’adeguata organizzazione complessiva.
SECONDA FASE DEL RITORNO
ALLA NORMALITA’. Entro il 31 dicembre 2012:
a) Presentazione alla
Conferenza dei Sindaci del progetto “Pronto Soccorso”, che preveda
l'intervento edilizio da realizzare, le attrezzature previste e gli aspetti
organizzativi, inclusa la dotazione di personale, tempi di realizzazione e
percorsi anticipatori del Dipartimento di Emergenza Accettazione;
b) Realizzazione della
guardia anestesiologica 24/24 e attivazione di 2 letti di rianimazione sub
intensiva (localizzazione provvisoria e aspetti organizzativi);
c) Riabilitazione: è un
servizio importante sia in ospedale, sia sul territorio. Dovrebbe essere
potenziato sia per il numero delle richieste, sia perché potrebbe diventare uno
dei punti di forza dell’Elba, in quanto fonte di introito sia per l’ASL sia per
il turismo. Chiediamo:
-Attivazione 4 posti cod.56 e 4 posti ex art. 26;
-Ripristino di un’adeguata attività di logopedia;
-Potenziamento dell’attività fisioterapica (gli accessi sono
lunghi e complessi);
d) Incremento della
tipologia di prestazioni ambulatoriali da erogarsi sull'isola. Di
diagnostica per specialistiche già
esistenti o di incremento in genere di nuove prestazioni (es: aritmologia a favore dei pazienti,
quasi tutti anziani, portatori di pace-maker), per ridurre la mobilità degli
elbani;
e) Redazione di un programma
per il superamento dei tempi d'attesa. Il progetto deve contenere le
iniziative specifiche i tempi di attuazione e i risultati attesi;
f) Per le prestazioni
ambulatoriali obbligatoriamente offerte fuori isola, chiediamo agende dedicate
agli elbani ed organizzazione di servizi di navetta, anche collettiva, da e per
il porto di Piombino;
g) Convenzionamento con
strutture interne all'azienda per assicurare supporto alle famiglie di degenti
elbani obbligatoriamente ricoverati in strutture ospedaliere aziendali esterne.
TERZA FASE. Da completarsi entro
il 28 febbraio 2013:
Definizione del “Patto
Territoriale per l’Elba”, con l’impegno per l'Azienda a produrre proprie
proposte entro 31 dicembre p.v. e con un forte percorso di coinvolgimento
democratico dei cittadini e delle loro rappresentanze.
Portoferraio,
13/11/2012
Il Sindaco del Comune di
Portoferraio
Il Sindaco del Comune di Campo
nell’Elba
Il Sindaco del Comune di Capoliveri
Il Sindaco del Comune di Marciana
Il Sindaco del Comune di Marciana
Marina
Il Sindaco del Comune Di Porto Azzurro
Il Sindaco del Comune di Rio
Nell’Elba
Il Commissario Prefettizio del
Comune di Rio Marina
ADERISCONO
AL DOCUMENTO I SEGUENTI ASSESSORI E CONSIGLIERI COMUNALI:
SEGUONO LE FIRME....
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