venerdì 24 settembre 2010

CONFERENZA DEI SINDACI: IL DOCUMENTO INTEGRALE CON LE CARENZE DELLA SANITA' ELBANA

Tratto da t.news

CENTO GIORNI PER UNA MAMMOGRAFIA E ALTRE CARENZE.
PUBBLICHIAMO PER LA PRIMA VOLTA IN FORMA INTEGRALE IL LUNGO DOCUMENTO CHE LA CONFERENZA DEI SINDACI HA PRESENTATO MARTEDI ALL'ASSESSORE REGIONALE E AI VERTICI DELL'ASL SUI PROBLEMI ELBANI
Abbiamo già dato conto in forma sintetica del documento che i sindaci elbani hanno presentato all'assessore regionale e ai vertici Asl in visita all'Elba per partecipare al Consiglio comunale aperto a Portoferraio. Questo è il documento in versione integrale. Contiene tutti i rilievi su problemi e carenze della nostra sanità.

Predisporre un documento sui bisogni di organizzazione dei servizi socio sanitari per il nostro territorio potrebbe sembrare, di fatto un obiettivo abbastanza semplice in quanto è presente nella nostra Regione, come riferimento, un eccellente strumento di programmazione quale è il “piano sanitario” nel quale sono indicati, in forma puntuale, gli obiettivi da raggiungere, le azioni da mettere in campo e quanto altro necessario per la tutela e la promozione alla salute nel territorio regionale nel suo complesso. Inoltre nello stesso piano sono anche chiaramente indicate le modalità per il riparto delle risorse disponibili.

Dalla lettura di questa parte sorge la necessità di dover esprimere un apprezzamento per il legislatore che ha manifestato forte sensibilità in quanto ha previsto di ricondurre maggiori disponibilità finanziarie nelle zone dove fare assistenza è più oneroso rispetto alle altre.
La sensibilità è stata ancora più marcata in quanto addirittura ha previsto di destinare ulteriori risorse per il governo delle specificità geografiche : Aree Insulari e montane.

Come dire, attraverso questa strada, i nostri abitanti godono individualmente di importi per quote capitali superiori a quelle riconosciute agli altri a noi contigui di là dal mare. Nonostante lo sforzo regionale, l'attuale stato dei servizi non può essere purtroppo giudicato soddisfacente. Riceviamo infatti una offerta ospedaliera con molte criticità, in particolare nel settore chirurgico e anestesiologico, ed inoltre è a noi assicurata una bassa consistenza di servizi prestati sul territorio.

Il tutto non in coerenza con le indicazioni del Piano sanitario che spingono a garantire una identità ai piccoli ospedali e ad assicurare un forte impulso alla territorializzazione dei servizi. Infatti al punto 5.4.1 e seguente del Psr sono chiaramente indicate le azioni da mettere in campo per la riqualificazione dell'ospedale che debbono andare a supporto della continuità assistenziale e l'integrazione funzionale tra ospedale e territorio, soddisfacendo altresì al bisogno formativo degli operatori ai vari livelli professionali e garantendo la risposta al bisogno urgente in funzione delle realtà geografiche.

Per quanto riguarda poi il territorio, assistiamo ad una costante centralizzazione dei servizi, dopo una iniziale fase di decentramento. Attualmente i punti di erogazione del territorio forniscono risposte diversificate nella composizione dei servizi offerti zona per zona senza una reale giustificazione di organizzazione per livelli di necessità. Solo per esemplificare a oriente esistono prestazioni di riabilitazione ad occidente no.

Le progettazioni di sviluppo in termini strutturali sul territorio, elaborate da tempo, sono in discussione senza conoscere il loro reale futuro.
Mancano specifici servizi territoriali quali l'ospedale di comunità, le cure palliative, l'Hospice. Anche l'Adi, servizio ormai stabilizzato da tempo, viene interrotto nei giorni di domenica e nei festivi, come se la domanda sanitaria in quei giorni non esistesse.

Infine è assolutamente insufficiente la presenza di centri semiresidenziali nei settori critici, quali la non autosufficienza, la salute mentale ecc. Probabilmente sulla attuale valutazione ha pesato la condizione iniziale della sanità elbana presente alla nascita del Servizio Sanitario Nazionale che registrava allora quale unica offerta sanitaria quella ospedaliera, evento questo che ha condizionato nel tempo la capacità di crescita e di evoluzione dei servizi sul nostro territorio.

Certamente da allora ad oggi le cose sono cambiate ed una certa integrazione nell'offerta dei servizi tra Ospedale -Territorio è presente ma il confronto con le altre zone risulta ancora penalizzante per la nostra realtà. In particolare all'epoca della USL 26 furono attivati servizi che prima non esistevano quali la prevenzione, la Salute mentale, il Sert ma probabilmente è mancata la capacità di una distrettualizzazione importante che desse sufficiente dignità al territorio, condizione che ancora oggi pesa sulle nostre capacità di risposta.

Anche il successivo accorpamento con le restanti zone della nostra Provincia non ha premiato il percorso di recupero. L'Elba in quella fase si scontrava con realtà organizzate con propensione di spesa elevata che drenava importanti risorse all'intero sistema. Questa condizione ha impedito di fatto che il GAP iniziale si modificasse in maniera rilevante sebbene la zona Elba come già detto godesse di quote capitali più elevate rispetto agli altri.

Dopo questa premessa, anche a contenuto storico, ritengo che debbano essere rappresentate ulteriori considerazioni sulle caratteristiche del nostro territorio che influenzano la nostra domanda di salute e la relativa capacità di risposta. La prima nasce dalla nostra insularità che sconta, in tutti i periodi dell'anno, un buco notturno nei collegamenti marittimi di entità tra sei ed otto ore. Questo comporta che un evento che sorge all'Elba in qualsiasi momento, e a maggiore ragione in quell'intervallo orario, non è trattabile come uno in continente che può beneficiare di molte possibili risposte. Sull'isola l'unica possibilità di assistenza passa obbligatoriamente attraverso il nostro ospedale, l'efficienza del quale, in questi casi, è determinante sul risultato.

La seconda è connessa alla variabilità degli abitanti sull'isola. Infatti la nostra popolazione assume nell'anno valori in costante modifica con punte agostane di ben oltre le cinque volte rispetto al numero dei residenti censiti all'anagrafe. Questo certamente è un fatto che non produce la contestuale esplosione di tutta la domanda sanitaria ma sicuramente di molti dei suoi elementi quali l'emergenza urgenza, i ricoveri, la diagnostica, la pediatria, la continuità assistenziale ecc.

Altro elemento da mettere in evidenza è connesso all'attuale dimensionamento della nostra offerta sanitaria, in particolare nell'ambito della valutazione del paziente essa è, allo stato attuale, fortemente collegata al continente dove noi elbani siamo costretti ad andare per soddisfare moltissime nostre necessità, diverse dalla semplice visita specialistica.

E' necessario andare almeno a Piombino per avere una prima risposta strumentale a quasi tutte le specialistiche diverse da quelle di base quali oculistica, urologia, otorino ecc. Il primo problema è raggiungere il porto di Piombino e tale percorso vale le prime tre ore tra andata e ritorno a cui vanno sommati gli spostamenti sull'isola e vi lascio immaginare il disagio subito dalle persone anziane. Ma questo è solo l'inizio, infatti da sempre a Piombino verso l'ospedale trasporti pubblici diretti zero e, se in alternativa, si vuole seguire la scelta di trasporti con mezzi diversi in coincidenza, esperienza da Camel Trophy, pertanto l'organizzazione di questa parte del viaggio è lasciato alla fantasia individuale.

Ancora è bene tener presente che la nostra popolazione residente presenta caratteristiche di composizione sostanzialmente confrontabili con quelle delle altre parti del territorio aziendale salvo probabilmente per la non autosufficienza, la salute mentale e il numero di soggetti diversamente abili .

Di contro, in questi specifici settori dove manifestiamo maggiore sofferenza, riceviamo un'offerta a bassissimo contenuto. Emergono dall'ultimo profilo di salute conosciuto, quello del 2007, i seguenti indicatori sempre riferiti alla popolazione residente:
Non autosufficienza
─ Spesa per prestazioni residenziali in RSA, azienda 113,24 elba 53,58,
─ Numero posti letto in RSA, azienda 9,89 elba 4,21,
─ Numero soggetti residenti in RSA, azienda 8,75 elba 6,32 ( il tutto scontando la presenza sul territorio di una RSA costruita ed arredata per 40 posti e volutamente utilizzata per 30 con contestuale presenza di una lista di attesa di una dozzina di richiedenti. E non solo, con possibilità di offerta di ricovero temporaneo sul territorio zero, centri diurno inesistenti ed il tutto pur in presenza di specifici fondi provenienti dalla “non autosufficienza”).
Salute Mentale
─ Numero posti in strutture semiresidenziali azienda 5,61 elba 2,53
Sembra evidente dai predetti dati che mancano sul territorio in questi settori risposte adeguate confrontabili con il resto dell'Azienda.
Infatti l'unica struttura semiresidenziale, di fatto impropriamente utilizzata per la non autosufficienza dell'anziano, è sostenuta non correttamente dai fondi del sociale.

Con questo quadro di riferimento la Conferenza dei Sindaci non propone niente di nuovo rispetto a quanto rappresentato da tempo. L'eccellenza nei servizi di emergenza urgenza, come già detto, rappresenta per l'Elba una necessità assoluta ed irrinunciabile. Le strutture dedicate allo scopo debbono essere efficienti sia nella fase della risposta territoriale che in quella ospedaliera.

Di contro purtroppo scontiamo, per gli aspetti territoriali, ancora il sistema del rendez-vous nella fase del trasporto, con una organizzazione ai limiti degli standard normativamente richiesti, che per fortuna non ha fatto emergere nel tempo forti criticità grazie alla presenza di una capillare strutturazione del volontariato sul territorio. Probabilmente sull'organizzazione territoriale un approfondimento potrebbe risultare necessario tanto più nel periodo estivo, assicurando ulteriori punti di risposta rispetto agli attuali.

Certamente in entrambi i settori bisogna intervenire ma in particolare nell'anestesia rianimazione dove la stabilizzazione del paziente è una esigenza irrinunciabile e non è ulteriormente proponibile la non garanzia di un servizio aAncora più critica sembrerebbe risultare la risposta ospedaliera sia per la insufficiente strutturazione del Pronto Soccorso che soffre ordinariamente di carenze numeriche di personale così come viene da sempre riferito dalle OO.SS sia per la consistenza della struttura “anestesia-rianimazione” che da sempre è sotto organico e sulla quale vengono investite importanti risorse finanziarie a titolo di incentivazioni, utilizzando in maniera non condivisa, i fondi regionali.
ttivo h 24 da raggiungersi con l'acquisizione di un numero di dipendenti adeguato allo scopo


La Conferenza ritiene che per un obiettivo di questo spessore possano essere correttamente impiegati i fondi sull'insularietà. Altro obbiettivo è quello connesso alle prestazioni ambulatoriali. Il miglioramento della risposta ambulatoriale passa attraverso una serie di azioni:
Abbattimento dei tempi di attesa. Nonostante i promessi interventi alcune prestazioni scontano ancora attese importanti quali: oculistica (campo visivo 124 giorni), cardiologia (ecocolordoppler oltre 200 giorni, holter 95), ecografia (mammella 131 giorni, addome 82), endocrinologia (visita 147 giorni), radiologia (mammografia 106 giorni) per fermarsi alle più eclatanti.

Organizzazione sull'Elba di ulteriori prestazioni ambulatoriali in particolare strumentali oggi offerte in continente. La Conferenza ritiene che il principio da seguire debba essere quello di far muovere i professionisti e non gli utenti. Pertanto dotarsi delle strumentazioni necessarie e aumentare la presenza degli specialisti sull'isola. Prestazioni offerte fuori dell'isola In presenza di effettive necessità gli elbani richiedono la creazione di agende dedicate per la nostra utenza per concentrare la domanda e migliorare la risposta assicurando parallelamente trasporti a carico dell'Azienda Usl.

Mantenimento delle prestazioni nel tempo In particolare nei centri distrettuali vengono offerte prestazioni fortemente collegate agli operatori presenti nelle strutture che si interrompono in loro assenza. La necessita della stabilizzazione delle prestazioni è una esigenza indispensabile di chiarezza per tutti i cittadini ma anche per la Conferenza dei Sindaci che attualmente viene utilizzata come sportello di conoscenza.

Le eventuali variazioni debbono essere giustificate e partecipate alle Istituzioni territorialmente di riferimento per avere la possibilità di collaborare alla comunicazione e per avere e dare notizia sui tempi della loro riattivazione. Mi riferisco per ultimo all'attività cataratta. Si tratta in questo caso di una prestazione, organizzata all'Elba con due agende mensili che dovevano essere incrementate per ridurre le liste d'attesa.

Attività interrotta da marzo scorso, sembrerebbe per problemi di strumentazione, di cui non conosciamo i tempi della riattivazione. Tutto questo mentre in questo momento si offrono prestazioni bisettimanali a Piombino, trisettimanali a Cecina e quotidiane a Livorno. Verrebbe di pensare che forse, in questi casi, attività di integrazione di sistemi omogenei andrebbero cercati riequilibrando quello che manca al fine di evitare la totale interruzione dei servizi.
Anche il settore delle prestazioni ambulatoriali potrebbe essere un ambiente per produrre progetti con utilizzo dei fondi sull'insularietà.

Ulteriore obiettivo è quello di allargare l'utenza della RSA a 40 posti, incrementare il numero dei posti per ricoveri temporanei sempre in RSA e assicurare parallelamente sul territorio servizi che attualmente sono inadeguati a vantaggio degli anziani, degli utenti della salute mentale, dell'handicap al fine di garantire sostegno alle famiglie di riferimento da realizzarsi con l'apertura di nuovi centri semiresidenziali

L'effettiva attivazione di servizi a sostegno dell'integrazione ospedale-territorio quali l'Opedale di Comunità, l'Hospice, le cure palliative, la terapia del dolore ed un servizio ADI anche nei giorni festivi potrebbero effettivamente creare una importante novità nell'offerta sanitaria elbana e per questo stimoliamo l'Azienda di provvedere in tempi brevi così come rappresentato nei propri programmi.
Inoltre sarebbe necessario mettere in campo ulteriori azioni a sostegno della Sanità Elba quali:
─ formazione in loco del personale dipendente,
─ concorsi specifici per la zona Elba per intercettare soggetti fidelizzati alla permanenza sull'isola,
─ erogazioni di incentivazioni al personale finalizzate alla continuità del lavoro professionale sul nostro territorio,
─ miglioramento degli aspetti logistici e di accoglienza,
─ miglioramento della telemedicina per assicurare prestazioni a distanza,
─ incentivare il decentramento di ambulatori della medicina di base in zone a bassa densità di popolazione quali la costa occidentale dell'isola o trovare correttivi alla situazione che si è determinata per aver allargato la scelta medica oltre i confini dei Comuni
─ decentramento delle commissioni patenti che obbligano il trasferimento dall'Elba per ottenere la certificazione dei soggetti più deboli verso Livorno con oneri fisici e organizzativi importanti
─ decentramento più spinto dell'attività di prelievo per le analisi
Ancora la definizione e condivisione con la Conferenza delle strategie e dei progetti dell'Azienda. In particolare precisare l'allocazione futura dei servizi nel Presidio ospedaliero e definire conseguentemente le esigenze strutturali esterne in tutto il territorio (distretti di Portoferraio, Rio Marina, Marciana Marina ecc.) al fine di assicurare una omogeneità di servizi, almeno quelli primari, in ogni centro di erogazione.

Infine è necessario chiudere con le attuali modalità di utilizzo dei fondi sull'insularità (progetto Elba) Si tratta, come più volte è stato precisato, (ottobre 2009, marzo 2010) di progettazioni non condivise nel loro contenuto dalla Conferenza che perseguono gli stessi obiettivi da molti anni, prive di indicatori di risultato, per le quali non vengono forniti rendiconti nè di attività nè di risorse utilizzate. Finanziamenti che di contro dovrebbero essere destinate agli obiettivi sovra elencati tutte azioni che sono coerenti con quanto elencato nei punti 9.1.1- del PSR.

Per concludere dopo questa analisi, che sarà sicuramente oggetto di discussione da parte di chi interverrà dopo di me, la Conferenza dei Sindaci Elbani vuole preliminarmente ringraziare la Regione ed in particolare l'Assessore nonchè l'Azienda e il suo Direttore per essersi resi disponibili all'attuale confronto per la valutazione e ci auguriamo il miglioramento nostro livello assistenziale. Infatti riteniamo che la presente rappresenti una importante occasione offerta alla nostra popolazione.

  venerdì 24 settembre 2010 - 12.52

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