lunedì 28 giugno 2010
RISPARMI DI SPESA? NON SULLA SANITA' (DELL'ELBA) IL COMITATO: "TROPPI SQUILIBRI, DA ANNI. PER NOI VALUTAZIONI NECESSARIAMENTE DIVERSE?
"Il Comitato Elba Sanità ha partecipato al presidio presso l’ospedale di Portoferraio organizzato dal Sindacato Fials Livorno. E’ stata una partecipazione convinta, infatti il Comitato condivide pienamente le motivazioni della protesta ed in particolare quelle che si riferiscono alla riduzione del personale nel presidio ospedaliero di Portoferraio perfettamente coerente con il corrispondente accorpamento e ridimensionamento dei reparti, nonché con la prevista forte riduzione dei posti letto.
L’essere stati presenti è stata una scelta motivata dall’intento che ci siamo posti fin dall’inizio, quello di ascoltare tutte le istanze provenienti dalle molteplici espressioni della sanità elbana per farne un unico motivo di contrasto e nel contempo di stimolo verso tutti i responsabili del governo della salute, allo scopo di risolvere positivamente le nostre innumerevoli problematiche. Auspichiamo per questo che tutte le componenti sindacali confederali ed autonome, trovino per l’Elba convergenza di obiettivi e di lotta.
Nei documenti programmatici sia della Regione che della nostra Azienda sanitaria locale si fa riferimento a due principi fondamentali uno più propriamente economico, l’altro sul metodo per stabilire la distribuzione delle risorse disponibili. Il sistema economico del budget e quindi della valutazione dell’entità delle risorse destinabili, è una scelta prettamente politica e di indirizzo che spetta al Governo Regionale e all’ Azienda. Le risorse sono limitate, soprattutto ora in presenza di forti riduzioni delle erogazioni statali; è quindi compito della politica stabilire quali settori privilegiare rispetto ad altri, in quali è possibile e doveroso risparmiare più che in altri.
Il Comitato ritiene che il settore della salute sia quello in cui sia obbligatorio spendere di più anche se nel bilancio regionale tale settore occupa circa l’80% delle voci di spesa; sono certamente altre le voci in cui vanno ricercate occasioni di risparmio. Il diritto alla salute è un diritto inalienabile ed assoluto. L’Azienda 6 in questo sistema di budget ha la responsabilità di come spendere le risorse destinatagli dalla Regione per soddisfare complessivamente i bisogni sanitari della popolazione residente nel territorio di sua competenza. L’individuazione di tali bisogni è alla base dell’altro principio, quello sul metodo con cui si distribuiscono le risorse a disposizione fra le diverse strutture distribuite nel territorio di sua competenza.
Il ridimensionamento e ristrutturazione dei vari reparti dell’ospedale di Portoferraio, i lavori di ammodernamento che però sembrano non finire mai, causa di disagi sia per il personale che per gli utenti, la drastica riduzione dei posti letto e del numero del personale addetto, per quello che si può desumere dalle fonti documentali, parrebbero dunque essere suggerito statisticamente dall’analisi delle schede di dimissione dei pazienti in un arco temporale definito, sia pur emendate da alcuni elementi correttivi.
Ci domandiamo allora perché buona parte del nostro personale medico, infermieristico ed ausiliario che pure concorrono con diversa responsabilità alla stesura delle suddette schede, lamenta per Elba nell’attuale organizzazione ospedaliera e territoriale nonché nel numero di personale addetto una cronica insufficienza. Riteniamo che siano loro e non altri i primi soggetti che possano e debbano individuare e catalogare i bisogni complessivi degli utenti elbani e suggerir come farne fronte. Questo non solo in ambito ospedaliero, ma anche nelle strutture periferiche in cui si dovrebbe articolare l’offerta sanitaria in tutto il nostro territorio, il così detto ospedale di comunità che alla luce di quanto sta avvenendo all’Elba sembra essere davvero una chimera.
Crediamo che sia giusta una organizzazione aziendale che faccia dei Dipartimenti gli organi direttivi delle varie aree di intervento, ma riteniamo altresì, per quello che abbiamo sopra scritto, che il percorso lungo la piramide in cui si articola l’organizzazione sia dei presidi ospedalieri per gli acuti sia dei presidi territoriali per i cronici, per gli assistiti nelle cure palliative, oncologiche, fisioterapiche, per gli anziani non autosufficienti debba essere invertito, cioè partire sempre dalla base fino al vertice e non viceversa e questo nell’analisi di ogni singola situazione presa a se e non inserita tutte le volte nel complesso generale di una realtà territoriale come quella dell’Asl 6 che presenta obiettivamente aspetti diversi e realtà eterogenee da zona a zona quasi mai omologabili fra di loro. Senza voler ovviamente fare opera discriminatoria rispetto ad altre realtà, un esempio eclatante è quello dell’Elba. Infatti il suo territorio ha una dimensione critica non essendo né una piccola isola né una a dimensione regionale, ha un numero di abitanti, circa 30.000, che nel periodo estivo si triplica, variegatamene distribuiti in zone dalle caratteristiche orografiche diverse e spesso mal collegate da una rete stradale che risente oggettivamente di tali caratteristiche e spesso inadatta all’attuale traffico veicolare. Riteniamo perciò, per tutte queste motivazioni, che si debbano adottare per noi dei criteri diversi di valutazione, sicuramente differenti da altri ambiti territoriali, mirati a compensare tutti quegli squilibri che ci affliggono ormai da anni.
lunedì 28 giugno 2010 -
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