Tratto da T.News
| ECCO PERCHE' UN ISOLANO SI DOVREBBE PREOCCUPARE |
| di Sergio BICECCI |
Come cittadini-utenti di questa isola c’è di che essere inquieti, per usare un eufemismo, nel constatare quanto accade intorno attorno a noi. Eppure poche e disattese sono le voci che, preoccupate, denunciano le tante disattenzioni, (disaffezioni?) del modo di gestire alcuni aspetti della nostra isola. Ovunque si volga lo sguardo vediamo che importanti problemi territoriali, attorno ai quali si sprecano incontri, questi rimangono perennemente irrisolti. Manca sempre un’unione di intenti e si continua a vivere alla giornata, destinandoci a posizioni di retroguardia prevedibilmente per i prossimi decenni. Sarebbe risolutivo un Comune unico? Non solo, gli incontri promossi al fine di prendere atto ufficialmente dei fatti e ricercarne le soluzioni, anche assumendo atteggiamenti di responsabilità, spesso sono disertati, gli addetti ai lavori sono colpevolmente latitanti. Si ha l’impressione generalizzata che, per pura opportunità politica, non si voglia apparire come organismi di disturbo agli enti superiori, vedi Provincia, Regione o altro. Ricordo gli annosi temi quali i trasporti marittimi (con orari e costi), la viabilità dell’intera isola, lo smaltimento dei rifiuti (con i relativi problemi logistici e costi inimmaginabili sempre in progressione e la relativa presa di posizione del comune di Porto Azzurro), e ancora l’aeroporto di Marina di Campo. Tanti, tanti disagi sopportati direi stoicamente da una popolazione che ha fatto del disagio e della diversità da altre comunità una secolare tradizione. Ma tutto questo passi, con tanta tolleranza e costi che da sempre gravano su di noi, possiamo anche superare le disuguaglianze e dimenticare le ingiustizie. Ma quando si parla della salute, allora no! Dobbiamo tutti, amministrazioni e cittadini essere concordi nel chiedere il diritto all’uguaglianza. Non possiamo in alcun modo continuare ad accettare di essere utenti di serie B. Non possiamo più accettare di legare la nostra vita ad un intervento medico che può essere anche tardivo per i conosciuti e discussi aspetti logistici. Chi può dire che interventi, sia pure specialistici e qualificati, prestati diverse ore dopo il manifestarsi di alcune patologie esitino gli stessi risultati di quelli tempestivi? Siamo sicuri che decessi o invalidità più gravi non siano dovute a ritardi per i trasferimenti in centri specializzati con elicotteri, qualora situazioni meteo, problemi tecnici, e zone di atterraggio-decollo lo consentano?L’ultimo episodio relativo alla impossibilità di disporre dell’elicottero per il trasferimento di un paziente in ospedale attrezzato per quella patologia, ha riportato alla nostra attenzione la differenza del trattamento e di disuguaglianza fra gli elbani e gli utenti del continente. Si tenderà, come al solito a minimizzare Il problema. Ma che dire se per ipotesi assurda e per esempio (diciamolo pure) si decidesse di realizzare all’Elba un centro specialistico, quale che sia, adibito ad assistere gli utenti della Provincia e dintorni, da trasferirsi qui con elicotteri? E’ credibile che quegli utenti e le loro Amministrazioni non si mobiliterebbero, e con esse i partiti, i sindacati, le associazioni, i movimenti di opinioni e quant’altro fino a far valere le loro giuste ragioni o, al limite, tendenti a ottenere riconoscimenti atti compensare in qualche modo il forte disagio, che le famiglie comunque dovrebbero sopportare, così come le nostre sopportano? A queste domande chi di dovere dovrebbe rispondere, noi elbani abbiamo bisogno almeno di onestà intellettuale e di fatti, non più di promesse ormai ultradecennali. È disdicevole lavorare per passare da situazione di sudditanza eterna ad essere artefici e giudici del nostro avvenire? |
giovedì 28 ottobre 2010 - 01.45
Come cittadini-utenti di questa isola c’è di che essere inquieti, per usare un eufemismo, nel constatare quanto accade intorno attorno a noi. Eppure poche e disattese sono le voci che, preoccupate, denunciano le tante disattenzioni, (disaffezioni?) del modo di gestire alcuni aspetti della nostra isola. Ovunque si volga lo sguardo vediamo che importanti problemi territoriali, attorno ai quali si sprecano incontri, questi rimangono perennemente irrisolti. Manca sempre un’unione di intenti e si continua a vivere alla giornata, destinandoci a posizioni di retroguardia prevedibilmente per i prossimi decenni.
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