Tratto da "IL TIRRENO"
Nasce la piccola rianimazione
4 nuovi posti letto di terapia sub intensiva post chirurgica
CECINA. L'ospedale di Cecina ha finalmente la sua piccola rianimazione.Quattro posti letto di sub intensiva (in realtà 3 più 1, con quest'ultimo letto in una stanza asettica per pazienti in isolamento), un'isola infermieristica ricavata negli spazi fino ad oggi adibiti alla riabilitazione cardiologica. Qui sono posizionati i monitor attraverso i quali l'infermiere di turno controlla i pazienti.
Quelli della nuova area e quelli dell'Utic (terapia cardiologica). Perché secondo il modello dell'ospedale per intensità di cura scompaiono i reparti come tradizionalmente intesi fino ad oggi. In questo caso non si parla più di Utic o anestesia, dunque, ma di livello 1 di assistenza, quello per i pazienti più gravi. Nell'area polivalente di terapia intensiva e subintensiva, diretta da un anestesista - il dottor Paolo Barlettani - lavoreranno 15 infermieri e 4 operatori socioassistenziali, oltre al personale medico, naturalmente: cardiologi e anestesisti.
Un lavoro di equipe, una risposta sanitaria fornita non più sulla base della patologia ma sul livello di gravità della stessa.Così, oltre al livello 1, ci saranno un livello 2 suddiviso in area medica, area chirurgica week, area chirurgica long e materno-infantile ed un livello 3 che prevede la riabilitazione e la cosiddetta «cura lenta» (low care) Ieri mattina, in ospedale, è stato il giorno dell'inaugurazione della nuova unità polivalente di primo livello.
Per l'occasione era presente il direttore generale dell'Asl 6 Monica Calamai col direttore sanitario Luca Lavazza. Con loro il responsabile dell'ospedale Giovanna Poliseno, il responsabile di zona Paolo Lucchesi, il sindaco di Cecina Stefano Benedetti e i medici Paolo Barlettani (coordinatore dell'area) e Roberto Testa, direttore della cardiologia. Più altri medici delle diverse unità di cura con infermieri e tecnici. Nella saletta della biblioteca anche i rappresentanti delle forze dell'ordine.
«L'introduzione nell'ospedale di Cecina - ha detto il dottor Lavazza, direttore sanitario - di una terapia intensiva e subintensiva consente all'azienda di gestire un numero più elevato di posti letto e garantire una terapia intensiva post-chirurgica». Percorso, fino ad oggi, mozzato per il fatto che i pazienti sottoposti a delicati interventi chirurgici dovevano necessariamente migrare verso le rianimazioni di Livorno e Piombino non avendo, Cecina, letti attrezzati per praticare terapie sub intensive ed intensive (eccetto quelle cardiologiche).
Così - è stato fatto osservare dai dirigenti dell'Asl e dallo stesso Barlettani - oggi si può dare ossigeno alle due rianimazioni di Livorno e Piombino curando i pazienti in quest'area. Ma al tempo stesso si può pensare di incrementare l'attività chirurgica proprio nel nostro ospedale, come ha sostenuto il diggì Calamai.Sia Poliseno che Lucchesi hanno fatto notare come l'ospedale di Cecina vada intensificando i servizi rivolti ai pazienti, mentre il direttore generale ha ricordato come - superati alcuni «mal di pancia» di una parte del personale (sembra risolta la questione deelle guardie notturne dell'Utic) - oggi la nuova struttura di sub intensiva, «inquadrata all'interno di una rete ospedaliera e di Area Vasta, deve essere vista come un elemento di forza e garanzia per il cittadino».
E ha anticipato che l'Asl organizzerà una giornata dell'«ospedale aperto» per far conoscere ai cecinesi come funziona la struttura ed il nuovo modello d'intensità di cure. Soddisfazione è stata espressa anche dal sindaco Benedetti per il consolidamento dell'ospedale cecinese mentre il dottor Barlettani ha ringraziato l'azienda, lo staff tecnico, i colleghi ed oil personale inferemieristico (guidato da Fiorella Signorini) per l'apporto dato. A.R.
17 novembre 2010

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