venerdì 19 novembre 2010


Tratto da Tirreno Elba News:
ASL-MEDICI DI FAMIGLIA, OK ALL'OSPEDALE DI COMUNITA'
FIRMATO IL NUOVO ACCORDO CHE DA' IL VIA LIBERA ALLA RIORGANIZZAZIONE
Nuovi protocolli di priorità sulle prestazioni specialistiche, conferma del sostegno alla medicina di iniziativa e soprattutto via libera all’ospedale di comunità: sono questi i principali punti del nuovo accordo, firmato nei giorni scorsi, tra l’Azienda Usl 6 di Livorno e medici di famiglia.

“L’accordo con i medici di medicina generale – dice Monica Calamai, direttore generale dell’Azienda USL 6 di Livorno – è un atto molto importante per la gestione sanitaria del territorio. I medici di famiglia sono la prima e più importante interfaccia con il mondo della sanità per i cittadini e condividere con loro un’idea comune di “salute” è fondamentale. Lo dimostra il fatto che nel nuovo accordo sono stati toccati tre degli aspetti principali ai quali stiamo lavorando: riduzione delle liste di attesa per le prestazioni specialistiche, sviluppo della medicina di iniziativa grazie alla creazione di “pazienti esperti” e creazione di un’offerta assistenziale intermedia tra cure ospedaliere e domiciliari”.

Stesso entusiasmo è stato manifestato anche da Pasquale Cognetta, presidente della Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (Fimmg) a Livorno. “L’accordo – dichiara Cognetta – ha portato importanti riconoscimenti a noi e al nostro ruolo all’interno della rete sanitaria e segna una tappa fondamentale nei rapporti con l’Azienda. La medicina d’iniziativa, così come l’ospedale di comunità stanno cambiando la presa in carico dei pazienti in generale e della gestione dei cronici in particolare. Da qui l’esigenza di un impegno diverso che si fondi, tra le altre cose, sull’appropriatezza delle prescrizioni di farmaci di visite specialistiche.”

Prestazioni specialistiche. Con il nuovo accordo Azienda USL 6 e medici di famiglia si sono impegnati, infatti, a definire, entro il prossimo 30 giugno, nuovi protocolli di priorità e di reportistica per alcune prestazioni specialistiche. In particolare l’intesa riguarda Tac, Risonanze magnetiche, ecografie ed ecocolordoppler vascolare. “L’Azienda si sta impegnando – spiega Luca Lavazza, direttore sanitario dell’Azienda USL 6 di Livorno – a ridurre drasticamente i tempi di attesa per questo tipo di prestazioni. Tale risultato può essere ottenuto migliorando sia l’offerta sia la richiesta. Questo vuole dire che da una parte l’Azienda sta lavorando per dare apparecchiature sempre migliori e renderle sempre più efficienti aumentando le ore di utilizzo, dall’altra serve, però, una migliore appropriatezza delle prescrizioni: non tutti gli esami sono necessari e questo porta a spese inutili a carico di Azienda e cittadini, ma anche all’allungarsi delle liste di attesa”.

Medicina di iniziativa. L’accordo ha, inoltre, confermato l’impegno di medici e Azienda nel sostenere il progetto della cosiddetta “medicina o sanità di iniziativa”. Questa organizzazione si rivolge soprattutto ai malati cronici e cerca di sviluppare la conoscenza della loro malattia in modo da poter prevenire ed evitare le fasi acute di patologie come diabete, ipertensione, ictus, scompenso cardiaco e insufficienza respiratoria. “In questi percorsi un ruolo determinante – dice Lavazza – è ricoperto proprio dal medico di famiglia in quanto riferimento costante del malato. È fondamentale da loro parte lo stimolo ad aprire percorsi per la formazione di “pazienti esperti” che conoscano la propria malattia e sappiano evitare le ricadute più gravi. Penso al caso classico del “piede diabetico” che può portare nei casi estremi anche ad amputazioni, ma la cui incidenza può essere drasticamente ridotta con una gestione migliore della propria malattia”.

Ospedale di Comunità. L’accordo con i medici di famiglia contiene poi un altro passo avanti verso l’apertura degli ospedali di comunità, ovvero quelle strutture con un’offerta sanitaria intermedia tra quella assicurata all’interno del presidio ospedaliero e quella effettuabile al domicilio del paziente. “L’ospedale di comunità – spiega ancora Lavazza – rappresenta un tassello fondamentale per la riorganizzazione complessiva della rete sanitaria. Si tratta di creare quell’anello, fino ad oggi mancante, tra assistenza ospedaliera e territoriale. Queste nuove strutture si basano, infatti, sull’assistenza infermieristica assicurata dall’Azienda USL e sul supporto medico garantito dal proprio medico di famiglia: tale modello non avrebbe alcun senso se venisse a mancare il sostegno incondizionato da parte dei medici di medicina generale. L’Accordo firmato sancisce proprio questo supporto nella convinzione che possa essere la strada giusta per abbattere i ricoveri impropri e, contemporaneamente, dare risposte sempre più adeguate ai bisogni sanitari espressi dalla cittadinanza”.


  venerdì 19 novembre 2010 - 11.02

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