lunedì 27 dicembre 2010

Quanto vale una vita….

Copia-incolla da Camminando:

Florio Pacini
Messaggio 21715 del 26.12.2010, 20:51
Provenienza: Italia dei Valori

Quanto vale una vita….

Il giorno 21 dicembre alle 17,15 circa una ragazza di 15 anni viene colpita alla testa dal seggiolino di una giostra, la forte botta procura una grossa ferita da contusione intorno alla testa.
Subito soccorsa dal 118 la ragazza viene condotta al pronto soccorso dell’ospedale di Portoferraio.
Al pronto soccorso il medico di guardia gli apporta quattro punti di sutura alla ferita, gli ordina una radiografia al collo ed una visita ortopedica per il giorno dopo, poi dopo una visita superficiale decide di dimetterla consegnandola ai genitori intorno alle 19,30. Il padre, preoccupato per le condizioni della figlia (dolore alla mandibola, parlare in modo sconnesso, grande ematoma lato destra del viso), ha insistito perché fossero fatti altri accertamenti ma a seguito delle rassicurazioni del medico si è convinto ed ha portato la figlia a casa.
Il giorno successivo, durante la visita, l’ortopedico si rende conto che non è tutto normale ed ordina una tac che evidenzia una frattura cranica importante.
Davanti ai genitori increduli si attiva tutto il sistema; viene convocato d’urgenza il neurologo e dopo un frenetico consulto la ragazza viene inviata al centro traumatologico di Livorno dove viene subito sottoposta ad una nuova T.A.C. che evidenzia un “ematoma extra durale acuto con frattura “. I genitori della ragazza hanno ringraziato il buon Dio perché la figlia è ancora viva, ma insieme a noi si chiedono come è potuto successo tutto questo:

Perché contrariamente alla prassi, con un colpo alla testa da quattro punti di sutura, non si è provveduto al ricovero in stato di osservazione?
Forse non c’era posto in corsia visti i continui i tagli al numero dei letti?
Perché non si è fatta fare subito una T.A.C. di accertamento?
Perché non si è fatto chiamato subito il neurologo? (dato che la ragazza parlava in modo sconnesso)
Forse si è voluto risparmiare sul rientro di un reperibile?

Ma forse siamo semplicemente a fine anno e bisogna rientrare nel budget o forse si vuol far bella figura, evitando di autorizzare ulteriori costi durante le proprie ore di servizio, per far carriera?
Chissà, forse se meno spendi con le richieste, più guadagni in premio di produzione e carriera?
Ma una ragazza di quindici anni quanto vale? quanto vale la sua vita futura?
Abbiamo l’anestesista più pagato della provincia (e forse della regione) in vacanza e l’unico rimasto è costretto a fare doppi turni; manca personale di anestesia, in radiologia, alla materno infantile. Da fine anno non ci sarà più il portiere di notte, sostituito forse dal pronto soccorso per aprire a medici in arrivo dalla reperibilità ecc. Tutto questo non per fare tagli ma, come dice la dottoressa Monica Calamai, per “ottimizzare il servizio ai cittadini”
Vorremmo vedere i nostri soldi spesi nell’interesse della salute dei cittadini e non in lavori inutili (ed oltre modo costosi) o in banchetti e pranzi per scambiarsi gli auguri di Natale a nostre spese.
All’assessore Daniela Scaramuccia una sola domanda:
Se quella quindicenne fosse stata sua figlia o sua nipote?

Florio Pacini
Italia dei Valori
Isola d’Elba

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