Liste d'attesa, i medici contro l'Asl
«Non esiste un protocollo preferenziale per le urgenze»
LIVORNO. Ma quale protocollo H 72? Non esiste nessun progetto ufficiale che obblighi i medici di base a segnalare all'Asl la necessità di fare con estrema urgenza un esame o una visita a un paziente grave. Parola di Pasquale Cognetta, presidente provinciale dei medici di famiglia (Fimmgi). Il dottor Cognetta sottolinea come si tratti di una segnalazione "volontaria". Un'attività, questa della "corsia preferenziale" per le urgenze, con la quale i medici di famiglia non scavalcano in nessun modo i pazienti in lista d'attesa per un esame nelle strutture dell'Asl 6. Il presidente della Fimmg interviene sui tempi biblici degli esami e precisa che la storia dei protocolli che permettono di erogare esami urgenti per pazienti particolarmente gravi non è proprio come la racconta l'azienda sanitaria. L'Asl, nel fornire spiegazioni sulle attese record, in un comunicato aveva spiegato che: «Per esami ecografici, ecodoppler vascolari, Risonanze e Tac sono attivi protocolli cosiddetti H72, che permettono l'erogazioone della prestazione entro 72 ore. Tale percoso viene attivato dai medici di medicina generale che, con un contatto diretto con gli specialisti ospedalieri, valutano i casi più gravi da far confluire in tale percorso». Cognetta assicura che non è così. «Non esiste, né a livello provinciale né regionale, un accordo del genere - spiega Cognetta -. Nel senso che i medici non hanno mai firmato un protocollo di questo tipo, e quindi non hanno nessun obbligo a avviare il percorso di esami urgenti». Il presidente provinciale dei medici di famiglia chiarisce inoltre che l'analogo percorso può essere attivato dagli specialisti, «che invece tendono a far capire a un paziente che eventuali esami, anche urgenti, devono essere prescritti dal medico generico. Non è così, anche lo specialista, se valuta ci sia urgenza, può richiedere all'Asl un percorso abbreviato per esami e visite». E comunque, assicura Cognetta, non è con i percorsi di urgenza che l'Asl può pensare di risolvere il problema delle liste di attesa fiume. «È necessario trovare una soluzione diversa - conclude -, usando l'apposita casella per le urgenze prevista (e mai usata) nelle ricette di prescrizioni. Certo poi nessuno deve abusare di questo concetto di urgenza». A.C.
13 marzo 2011

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