mercoledì 27 aprile 2011

ELICOTTERO GUASTO, TRASPORTO CON LA MOTOVEDETTA.

Nuovo caso di trasferimento via mare di un paziente per indisponibilità dell'elisoccorso. Il comitato Elba sanità ringrazia la Capitaneria ma chiede un secondo mezzo e domanda: "Perché non è intervenuto il personale dell'ospedale?"

sanità


Un altro paziente trasportato in continente con la motovedetta per una indisponibilità tecnica dell'elicottero. E' successo di nuovo a un paziente che presentava un'occlusione intestinale. Il Comitato Elba Sanità ringrazia il comandante della Capitaneria Antonio Catino e i suoi uomini per aver messo a disposizione la nuova vedetta di stanza a Portoferraio e il suo equipaggio per il trasferimento oltre canale di un paziente per il quale era necessario un urgente e immediato intervento chirurgico.
"L’operazione - dicono dal comitato - è stata resa possibile anche perché, a seguito di un nostro incontro con il comandante per prospettargli l’ipotesi di attivare in caso di estrema necessità un servizio di idroambulanza, lui stesso si è prodigato con convinzione per un ipotesi di accordo e convenzione con L’azienda usl 6. e con il Servizio del 118 che consentisse di poter svolgere questo compito non solo i maniera del tutto occasionale, ma nel quadro di nuovi e alternativi protocolli di intervento di emergenza urgenza quando per cause diverse l’elisoccorso con potesse intervenire in tempi rapidi".
"Siamo soddisfatti di questo risultato - dicono ancora dal comitato - ma solo in parte. Infatti l’episodio ha dimostrato ancora una volta come sia necessario e impellente dotare il 118 almeno di un secondo elicottero che possa atterrare all’Elba e quindi trasvolare superfici acquee. Per questo ci rivolgiamo al Governo regionale perché in tempi rapidi renda possibile questa alternativa dando corpo ai numerosi proclami indirizzati a garantire che tutti i territori disagiati e dunque anche e soprattutto quello dell’Isola d’Elba abbiano un servizio sanitario di qualità uguale a quello di tutta la Toscana". "Ugualmente - aggiungono - ci domandiamo, quindi, perché un intervento chirurgico del genere non potesse essere effettuato direttamente nel nosocomio elbano dotato, crediamo, di personale qualificato per farlo. Da tempo i trasferimenti in strutture del continente si sono ripetuti fin troppo, forse perché i sanitari elbani non si sentono convenientemente garantiti da un numero sufficiente di organico specializzato né da strumentazioni adeguate? Aspettiamo ancora una doverosa risposta a queste nostre richieste e a queste nostre legittime perplessità".
Il comitato ricorda a tutti i cittadini che giovedì 19 maggio ha indetto una Assemblea "per manifestare insieme la nostra ferma volontà di ottenere per la nostra Isola un servizio sanitario degno di questo nome come è nostro sacrosanto diritto".

 

Nessun commento:

Posta un commento