martedì 11 ottobre 2011

L'ELBA E L'ARCIPELAGO HANNO DIRITTO AD UN CAPITOLO A PARTE NEL PIANO SANITARIO REGIONALE CHE PREVEDA INTERVENTI ATTI A GARANTIRE IL DIRITTO ALLA SALUTE.

il dopo manifestazione

Da T.News Elba:
(Di Michele Rampini portavoce del Comitato Elba Sanità)
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Immaginavamo che l’incontro fra la Conferenza dei Sindaci sulla Sanità e la IVa Commissione regionale fosse solo un momento di confronto meramente formale, che i Consiglieri regionali rappresentanti di tutte le forze politiche presenti nel Consesso toscano fossero venuti all’Elba per pura cortesia, per rimediare con la loro presenza ad un grave sgarbo istituzionale sia formale che sostanziale perpetrato ai danni dei cittadini elbani e di chi li rappresenta dal  Governatore Enrico Rossi con le sue dichiarazioni su facebook. L’incontro con l’Assessore Scaramuccia aveva già fornito dei segnali positivi , anche se eravamo assai sorpresi della sua scarsa conoscenza di tutte le gravi criticità che affliggono il sistema sanitario elbano nel suo complesso ed in  special modo le pesanti disfunzioni nel funzionamento del  nostro presidio ospedaliero nelle sue fondamentali finalità; cosa diremo inusuale per chi governa un settore pubblico così importante e delicato,  francamente anche    indotti a sospettare    che questo fosse un semplice schermo per nascondere responsabilità più dirette. Da tutte le dichiarazioni successive e dagli atteggiamenti sostanziali dimostrati abbiamo percepito che nessuno di coloro che nei vari ruoli governano direttamente  la nostra Regione avevano la effettiva  conoscenza della nostra cruda realtà che non fosse quella mendace raccontata dalla Dirigenza della nostra Azienda sanitaria o  quella riportata dai loro collaboratori.
Al presidente della Regione spetta ora assumerne responsabilmente le conseguenze. In tutti gli interventi degli esponenti della Commissione risultavano chiare due deduzioni, la prima che la straordinaria mobilitazione popolare di cui si è già detto sulla stampa e sui network tantissimo e con grande dovizia di particolari, era il segno di una esasperazione non solo più che giustificata, ma anche dettagliatamente spiegata, la seconda che la sostanziale  motivazione era dettata  dalla  mancanza all’Elba di un sistema sanitario degno di questo nome tout court, o se esisteva ancora, seppur gravemente deficitario, era  solo per merito della abnegazione e professionalità dei pochi operatori rimasti.  Le considerazioni e i successivi impegni della Commissione ben esposti anche dal presidente della Conferenza dei sindaci Vanno Segnini, sono state: il ritorno alla normalità entro e non oltre 20-30 giorni; la redazione nel futuro  Piano regionale quinquennale Socio-Sanitario,  con la diretta  partecipazione  della Conferenza, di un paragrafo dedicato precipuamente all’Elba che  configuri in modo  particolareggiato tutti  gli assetti socio sanitari della nostra Isola; la realizzazione di sistemi di controllo tali da garantire che tali  programmi siano  realizzati  realmente ed in tempi certi anche  in considerazione del fatto che il precedente Piano triennale e numerosi documenti sia nazionali, regionali che aziendali già contenevano abbondantemente tutto ciò che sarebbe stato necessario fare per l’efficienza della  nostra sanità, ma rimasto purtroppo solo lettera morta. Ora noi apprezziamo tale impegno che ci sembra dettato dalla reale volontà di porre rimedio ad una situazione davvero insostenibile  da parte di un Organismo che ha  tuttavia solo una   funzione  di stimolo e forte sollecitazione.
Attendiamo dunque decisioni operative nel prossimo incontro dei nostri sindaci con l’assessore Scaramuccia. Ci domandiamo, però,  cosa voglia dire “ normalità”. Se per ritorno alla  normalità si intende solo tamponare le principali e grosse falle apertesi a seguito delle recenti decisioni aziendali nei reparti di medicina, ortopedia e anestesia, questo non ci sembra normalità, ma solo emergenza, che deve essere dunque risolta da subito. Per noi ritorno alla normalità vuole dire costruire, attraverso il Piano Socio Sanitario, un  percorso esclusivamente dedicato all’Elba che ci consegni in tempi certi e relativamente brevi un sistema sanitario che funzioni bene complessivamente, che assicuri  indistintamente  i livelli essenziali  di assistenza in tutti i suoi aspetti sia ospedalieri che territoriali, per le acuzie, per il pronto soccorso, per la rianimazione d’urgenza, per  le cronicità, per le malattie terminali, per le terapie riabilitative, per la diagnostica, per la specialistica, per l’assistenza domiciliare alle famiglie, a tutti i cittadini,  ai nostri figli e ai nostri  anziani  più deboli e disabili. Tutto ciò in considerazione delle peculiarità di un  territorio non soltanto disagiato come lo può essere un altro dalle caratteristiche montane che  soffre magari delle stesse   difficoltà di trasporto come il nostro, ma che sono del tutto singolari  non solo perché circondato da superfici acquee di per se instabili, ma anche perché fornito di una dimensione territoriale critica che la fa essere né piccola né grande isola,  con una conformazione orografica complessa che ha le stesse  caratteristiche di un territorio  montano  con percorrenze  stradali difficili, con un numero di residenti di certo non elevato, ma che nel periodo della stagione turistica  si trasforma in un territorio metropolitano  densamente popolato a cui dunque in generale non si possono applicare meri calcoli statistici o ragionieristici. La funzione della Conferenza dei Sindaci sarà dunque oltre che insostituibile organo consultivo e coautore nella programmazione socio sanitaria, anche e soprattutto organo che dovrà controllare attentamente e pedissequamente  l’esatta applicazione delle misure previste nel Piano e la loro tempistica. Ai cittadini spetterà il compito di vigilare che  ogni passaggio di tale percorso sia diligentemente eseguito per mobilitarsi nuovamente e in più grande numero se ciò non si realizzasse.

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