il dopo manifestazione
Da T.News Elba:
Al presidente della Regione spetta ora assumerne responsabilmente le conseguenze. In tutti gli interventi degli esponenti della Commissione risultavano chiare due deduzioni, la prima che la straordinaria mobilitazione popolare di cui si è già detto sulla stampa e sui network tantissimo e con grande dovizia di particolari, era il segno di una esasperazione non solo più che giustificata, ma anche dettagliatamente spiegata, la seconda che la sostanziale motivazione era dettata dalla mancanza all’Elba di un sistema sanitario degno di questo nome tout court, o se esisteva ancora, seppur gravemente deficitario, era solo per merito della abnegazione e professionalità dei pochi operatori rimasti. Le considerazioni e i successivi impegni della Commissione ben esposti anche dal presidente della Conferenza dei sindaci Vanno Segnini, sono state: il ritorno alla normalità entro e non oltre 20-30 giorni; la redazione nel futuro Piano regionale quinquennale Socio-Sanitario, con la diretta partecipazione della Conferenza, di un paragrafo dedicato precipuamente all’Elba che configuri in modo particolareggiato tutti gli assetti socio sanitari della nostra Isola; la realizzazione di sistemi di controllo tali da garantire che tali programmi siano realizzati realmente ed in tempi certi anche in considerazione del fatto che il precedente Piano triennale e numerosi documenti sia nazionali, regionali che aziendali già contenevano abbondantemente tutto ciò che sarebbe stato necessario fare per l’efficienza della nostra sanità, ma rimasto purtroppo solo lettera morta. Ora noi apprezziamo tale impegno che ci sembra dettato dalla reale volontà di porre rimedio ad una situazione davvero insostenibile da parte di un Organismo che ha tuttavia solo una funzione di stimolo e forte sollecitazione.
Attendiamo dunque decisioni operative nel prossimo incontro dei nostri sindaci con l’assessore Scaramuccia. Ci domandiamo, però, cosa voglia dire “ normalità”. Se per ritorno alla normalità si intende solo tamponare le principali e grosse falle apertesi a seguito delle recenti decisioni aziendali nei reparti di medicina, ortopedia e anestesia, questo non ci sembra normalità, ma solo emergenza, che deve essere dunque risolta da subito. Per noi ritorno alla normalità vuole dire costruire, attraverso il Piano Socio Sanitario, un percorso esclusivamente dedicato all’Elba che ci consegni in tempi certi e relativamente brevi un sistema sanitario che funzioni bene complessivamente, che assicuri indistintamente i livelli essenziali di assistenza in tutti i suoi aspetti sia ospedalieri che territoriali, per le acuzie, per il pronto soccorso, per la rianimazione d’urgenza, per le cronicità, per le malattie terminali, per le terapie riabilitative, per la diagnostica, per la specialistica, per l’assistenza domiciliare alle famiglie, a tutti i cittadini, ai nostri figli e ai nostri anziani più deboli e disabili. Tutto ciò in considerazione delle peculiarità di un territorio non soltanto disagiato come lo può essere un altro dalle caratteristiche montane che soffre magari delle stesse difficoltà di trasporto come il nostro, ma che sono del tutto singolari non solo perché circondato da superfici acquee di per se instabili, ma anche perché fornito di una dimensione territoriale critica che la fa essere né piccola né grande isola, con una conformazione orografica complessa che ha le stesse caratteristiche di un territorio montano con percorrenze stradali difficili, con un numero di residenti di certo non elevato, ma che nel periodo della stagione turistica si trasforma in un territorio metropolitano densamente popolato a cui dunque in generale non si possono applicare meri calcoli statistici o ragionieristici. La funzione della Conferenza dei Sindaci sarà dunque oltre che insostituibile organo consultivo e coautore nella programmazione socio sanitaria, anche e soprattutto organo che dovrà controllare attentamente e pedissequamente l’esatta applicazione delle misure previste nel Piano e la loro tempistica. Ai cittadini spetterà il compito di vigilare che ogni passaggio di tale percorso sia diligentemente eseguito per mobilitarsi nuovamente e in più grande numero se ciò non si realizzasse.
Indietro martedì 11 ottobre 2011- 13.29
Nessun commento:
Posta un commento