L'assemblea di gruppi e cittadini in viale Manzoni: "Ci danno qualcosa, ma ci tolgono altri servizi, manca l'attuazione di tutte le promesse fatte a ottobre". Quattro sindaci presenti. L'ultima scadenza sarà il 17 febbraio
il caso sanità

La riunione di ieri
La sala della Provincia ieri era piena in ogni ordine di posti per l’assemblea organizzata dai comitati che si battono per la sanità elbana e che hanno avuto un ruolo importante nella manifestazione della protesta del 7 ottobre. C’erano tutti i comitati, ma c’era anche l’associazione Forense degli avvocati elbani, molti imprenditori e diversi rappresentanti delle associazioni di categorie. Ma quella di ieri sarebbe dovuta essere l’occasione per organizzare la conferenza dei sindaci fissata per oggi - poi rinviata per il maltempo - alla fine è diventata l’occasione per ripensare seriamente di tornare in piazza a protestare. Del resto i comitati stessi avevano già dato voce a questa intenzione con i volantini distribuiti in tutta l’Elba che recitavano: “La manifestazione del 7 ottobre non è bastata”. E di questo sono sempre più convinti i comitati che ora fanno sul serio e intendono andare a protestare direttamente a Firenze davanti al palazzo della Regione. I nodi da sciogliere – del resto - sono gli stessi che hanno ispirato quella protesta: come dire che alle tante parole che si sono dette in quell’occasione non sono mai seguiti i fatti. Sul tavolo le questioni che vanno dal depotenziamento di alcuni reparti dell’ospedale, primo fra tutti ortopedia e medicina, all’intensificazione delle sinergie tra i presidi di Portoferraio e Piombino. Ma il termine sinergia, secondo il parere dei responsabili dei comitati, nasconde il vero significato del dibattito, ovvero l’indebolimento dell’offerta sanitaria dell’isola. Non ultimo il problema sollevato dall'ultimo primario di Ortopedia, Boni: “All’Elba manca il servizio di fisiatria e traumatologia”. Stesso discorso vale per la collaborazione con Piombino per il punto nascite - ipotesi che ha fatto storcere la bocca a molti - fino alla politica dei tagli e all’uso delle risorse da parte dell’azienda. Si è parlato anche dell’ultimo episodio che ha interessato l’elisoccorso. “Sabato una paziente del pronto soccorso di Portoferraio è stata trasferita all'Utic di Livorno con mezzo ambulanza, perché l'elicottero era impegnato su un'altra urgenza. Partenza alle 15 e arrivo a Piombino alle 16 e 20, un' altra ora per arrivare a Livorno. E’ stata messa a rischio una vita”. Tutte questioni, insomma, che ad oggi sembrano irrisolte. Dello stesso parere sono stati i sindaci che hanno preso parte all’assemblea, Vanno Segnini, Anna Bulgaresi, Danilo Alessi e Roberto Peria. I primi cittadini si sono schierati dalla parte dei comitati e si sono detti disponibili ad attendere al massimo fino al 17 febbraio, giorno in cui incontreranno nuovamente l’Asl, se non ci saranno importanti novità, anche loro metteranno in campo azioni che per farsi sentire davvero. “Noi non siamo più disposti a soprassedere – ci ha detto Manola Balderi, portavoce del Comitato Elba Sanità – ad oggi manca l’attuazione di tutte le promesse fatte. La sensazione è che da un lato ci danno, dall’altro ci tolgono. Noi non ci fermiamo e continueremo a cercare – insieme ai sindaci – azioni di lotta legale per vederci riconosciuto il diritto di essere considerati cittadini di serie A”.
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