martedì 9 novembre 2010

L'ELICOTTERO NON PUO' ATTERRARE SULLE NOSTRE TESTE ?



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"L'ELICOTTERO NON PUO' ATTERRARE SULLE NOSTRE TESTE
di Maurizio POLI (Movimento sociale Fiamma tricolore Elba)
Voglio riaprire il sipario di silenzio che da mesi è calato sulla questione della piazzola dell'elisoccorso prevista sul tetto del nostro Ospedale Civile Elbano; in pratica un eliporto minore destinato all'elisoccorso definito "elisuperficie". La progettazione di una elisuperficie, come ogni altra infrastruttura di volo, deve tenere conto di molti parametri e vincoli che derivano sia dalla specifica località in cui si va ad inserire, sia dal tipo di velivolo che dovrà essere utilizzato. Gli eliporti - aviosuperfici - esistenti situati sui tetti degli ospedali sono generalmente situati nei dintorni delle aree urbane, non nel bel mezzo di una zona densamente popolata.


Vero è che la normativa nazionale inerente le elisuperfici non fornisce limiti determinati, né per gli ostacoli , né per i venti, ma impone che gli ostacoli eventualmente presenti lungo le traiettorie di decollo e di approdo devono essere tali da poter essere superati con i margini previsti dall' art.5 del D.M. 10 marzo 1988 (norme generali ). Ecco allora che si pone il problema delle "fasce di rispetto" richiamate dall'art. 137 il quale prevede che "sugli edifici esistenti compresi nelle fasce di rispetto sono ammessi unicamente interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro e risanamento conservativo senza cambio di destinazione d'uso". Queste fasce circolari devono avere un raggio di circa 300 metri dalla piattaforma; il che significa che nell' area di questo cerchio non potranno essere concesse licenze edilizie per nuove costruzioni o per ampliamenti di quelle già esistenti, con rischio di abbattimento di manufatti condonati.


Accettano tutto questo i proprietari di immobili o di terreni ricompresi in questa vasta area? L'art. 701 del "codice della navigazione" per coloro che non lo conoscessero, così riporta: "Le aviosuperfici, ivi comprese le elisuperfici, sono aree, diverse dagli aeroporti, non appartenenti al demanio aeronautico e sono disciplinate dalle norme speciali, ferme restando le competenze dell'Enac in materia di sicurezza, nonché delle Regioni, degli Enti Locali e delle altre autorità secondo le rispettive attribuzioni. I Comuni, nell'esercizio dei poteri di pianificazione urbanistica, tengono in considerazione le finalità aeronautiche proprie delle aree private adibite ad aviosuperfici site nel proprio territorio".


Ciò significa, così come previsto dall' art. 707 dello stesso "codice della navigazione", che il Comune di Portoferraio, sotto la cui giurisdizione ricade l' area dell' opera prevista, deve adeguare i propri strumenti urbanistici di pianificazione rispettando tutte le prescrizioni che gli perverranno dall'Enac, ente incaricato di garantire la sicurezza della navigazione aerea e, di conseguenza, individuare le zone da sottoporre a vincoli nelle aree limitrofe all'aviosuperficie. Personalmente non ho mai letto, e quindi non mi risulta, che il Consiglio Comunale di Portorerraio abbia proceduto, con proprie delibere, sia alla scelta dell' area per la localizzazione dell'elisuperficie, sia all'approvazione della variante alle norme di attuazione del Prg relativamente alle aree ricadenti nelle zone circostanti la stessa elisuperficie e con la quale si impongono i vincoli aeronautici.


Che sia la stessa storia del nuovo parcheggio dell' Ospedale oggi passata anch'essa nel dimenticatoio? on bisogna poi sottovalutare il fatto che gli eliporti sono strutture particolarmente costose e la loro costruzione deve essere giustificata da una preventiva e seria analisi economica. Per la realizzazione dell'elisuperficie di Portoferraio sono stati stanziati inizialmente 900.000 euro, di cui 350 a carico della Regione Toscana (mi risulta che a Fabriano - Ancona - per realizzare una simile piattaforma sono stati spesi 120.000 euro, qualcuno ci vuole spiegare a cosa è dovuta tutta questa differenza di costo?).


Considerate le esigue risorse economiche che la Sanità toscana dice di possedere, questa enorme spesa sembra essere ingiustificata, in special modo anche considerando che a Portoferraio, e sull'Elba tutta, la Asl già stenta ad erogare i servizi essenziali. Voglio terminare questo mio ulteriore (non credo ultimo) intervento richiamando quanto scritto in merito da "Italia Nostra" su "Elba oggi" nel 2002, quando criticava la soluzione all'epoca prospettata dalla Regione Toscana che intendeva realizzare l' elisuperficie nella stessa area del Distretto Sanitario (?) in pieno centro abitato. Italia Nostra scriveva, o meglio denunciava, che " L'operazione appare sempre più pericolosa ed inopportuna; non ci paiono razionali le ragioni di chi sostiene la bontà di un intervento in una zona densamente abitata e quindi a rischio". Dove è finita Italia Nostra che oggi tace ma che ieri affermava con forza: "Si possono e si debbono trovare soluzioni alternative".

Possiamo prospettarne una, quella di tenere un elicottero di stanza fisso sull'Elba, così come da anni già esiste sull'isola di Lampedusa. Si risparmierebbe il tempo della chiamata e del trasferimento del velivolo da Grosseto o da altri e più distanti aeroporti. Anche questa immediatezza di intervento, forse meglio e più della piazzola dell'elisuperficie, può essere utile a salvare vite umane. Sai quanti viaggi si farebbero con 900.000 euro risparmiati! Sempre sperando che l'elicottero serva il meno possibile."


  lunedì 8 novembre 2010 - 13.14

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