Da Elba Report
martedì 04 gennaio 2011
Ed anche il Comitato Elba Sanità contesta le affermazioni della USL
Il Comitato Elba Sanità non ha la consuetudine di rispondere alle repliche
della Direzione della usl 6, poiché ritiene che, dopo aver denunciato le
criticità che via via emergono nel nostro sistema sanitario, dettate sempre
da testimonianze sia degli utenti che degli operatori , sia la realtà dei fatti
a smentire tali repliche oppure perchè già nelle risposte dell’Azienda si
può evincere la volontà di porne rimedio. In questo caso sarà poi la loro
realizzazione ad essere valutata in relazione all’entità dei bisogni che si
devono soddisfare.
Riguardo alle problematiche che abbiamo sollevato sulla Residenza sanitaria
assistita a cui l’Azienda ha risposto negando qualsiasi addebito, riteniamo
sia necessario rispondere in quanto la sua replica interpreta alcune nostre
affermazioni in modo assolutamente distorto.
Non abbiamo mai affermato che le persone affette da disturbi psichici
ospiti della RSA debbano essere relegate in un ghetto, isolate e private
di qualsiasi supporto e terapia di carattere relazionale, il rispetto per la
loro persona e la loro condizione è un diritto inalienabile; le malattie psichiche,
pur con le loro caratteristiche peculiari, sono pur sempre malattie alla stregua
di tutte le altre.
Pensiamo, però, che ogni individuo abbia la sua personalità, le sue particolarità
per cui ogni percorso riabilitativo, curativo, o assistenziale deve tener conto di
simili differenze. Questo basilare concetto è stato espresso più volte in numerosi
documenti prodotti sia dalla Regione che dalla stessa nostra Azienda sanitaria
nelle varie Conferenze dei Servizi tenute ultimamente. Infatti non esiste peggiore
ingiustizia che trattare nello stesso modo persone che sono differenti sia nel
carattere che nei particolari aspetti clinici. Questo e non altro, per quanto
ci consta, volevamo sottolineare quando individuavamo un forte disagio fra
gli ospiti assistiti nella struttura di S. Giovanni.
Le nostre osservazioni dunque non sono state di certo peregrine se la stessa
CIGL Funzione Pubblica si è sorpresa della risposta dataci dalla Azienda.
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