Da Camminando:
"L’ospedale non avrà più un primario di medicina.
La direzione sanitaria ha illustrato il provvedimento sottolineando come i cittadini non avranno alcun tipo di disagio da questo cambiamento che anzi - dal punto di vista dell’azienda - favorirà l’utenza dato che «non saranno più i pazienti a doversi spostare - ha dichiarato in proposito la direttrice generale Monica Calamai - per andare in cerca del medico, ma saranno le equipe di dottori a muoversi per fornire lo stesso servizio nelle strutture ospedaliere più vicine al cittadino».
Cerchiamo di capire meglio:
Il Direttore Generale dice che tale provvedimento favorirà l'utenza dato che saranno i medici a spostarsi e non l'utente.
E' difficile comprendere come avverrà tale fatto, visto che la Medicina Generale è caratterizzata da un'attività effettuata da Medici Internisti "in loco" a cui è affidata la salute dei ricoverati attraverso l'attività di Reparto. Solo in piccola parte l'attività della Medicina Generale è organizzata in servizio ambulatoriale.
A detta del Direttore Generale dovremo aspettarci che "dovendo essere le equipe di dottori a muoversi per fornire lo stesso servizio nelle strutture ospedaliere più vicine al cittadino" l'attività di Reparto sarà gestita da equipé di Internisti che si muoverà dal contintente, (magari da Piombino o da Cecina). Cosi come una stessa equipé provvederà all'attività ambulatoriale degli elbani.
Mah..."
Il reparto di medicina è fondamentale per un'isola, è una postazione di riferimento sanitario irrinunciabile,soprattutto in funzione del fenomeno di una popolazione sempre più anziana, è essenziale il riferimento di un primario sul posto, che non può essere un semplice referente di qualcun'altro che sta da un'altra parte. Per medici e pazienti la figura di un primario stabile e presente deve essere garantita, non possiamo accettare questa organizzazione che lede il nostro diritto alla salute, fortemente violato dalla nostra condizione di insularità. Faremo quanto sarà possibile attuare, per contrastare questa riorganizzazione che ci penalizza.
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