domenica 17 aprile 2011

Lo stato della sanità locale preoccupa per le nostre famiglie

Da T.News Elba

Lo stato della sanità locale preoccupa per le nostre famiglie

di Marcello Camici (professore Università di Pisa)

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Leggendo i giornali sono riuscito a capire che all’ospedale sito in Portoferraio ci sono problemi. Leggo che alcuni sembrano davvero gravi tali da creare situazioni di disagio che possono compromettere la vita come sembra che talvolta sia accaduto. Se ciò è vero, non si capisce perché chi o coloro che sui mezzi di informazione denunciano l’accadimento di questi eventi a rischio perdita della vita non si rivolgono anche alla procura della repubblica con un esposto circostanziato affinché sia aperto un fascicolo perché sia fatta luce su episodi dove pare che sia stata messa a repentaglio la vita di malati. Solo in questo modo si potranno individuare anche responsabilità individuali.
Non si riesce infatti a capire bene la natura di questi problemi poiché da un lato l’amministrazione ospedaliera afferma che quantità e qualità assistenziale esistono nel nosocomio e dall’altro la popolazione-gli utenti-,forze politiche sopratutto nel centrodestra quasi mai nel centro sinistra,associazioni sindacali sostengono il contrario.
A chi credere? Ho cercato di documentarmi e ciò mi ha procurato un po’ di preoccupazione per la mia famiglia che vive all’Elba. Ho infatti scoperto che il reparto di medicina generale da gennaio di questo anno non ha un primario chiamato dirigente medico di secondo livello. La medicina generale rappresenta dovunque un reparto chiave nell’assistenza al malato ma in particolare all’Elba che è isola. Il dirigente medico di secondo livello opera in una unità operativa complessa dove ha la diretta responsabilità nella organizzazione,nella efficienza di tutta l’unità operativa che, in quanto complessa, da essa possono dipendere altre unità operative,dette sezioni, che espletano attività assistenziali connesse strettamente con la disciplina medica di medicina generale. La presenza in loco, continua e costante, del dirigente responsabile dell’unità operativa complessa diventa pertanto una esigenza indifferibile e garanzia per il buon andamento non solo del reparto di medicina generale ma anche delle sezioni da esso dipendenti. Una unità operativa complessa è indipendente nel senso che può chiedere investimenti, produrre progettualità di innalzamento della qualità assistenziale ecc. ciò non può essere prodotto da una sezione se non dopo avere sentito il dirigente della unità operativa complessa da cui dipende. A prima vista tutto questo può sembrare cosa di poco conto, è invece fatto estremamente serio proprio nella organizzazione e nella efficienza.
L’assenza di una tale figura professionale medica nell’ospedale di Portoferraio ha creato in me preoccupazione per la mia famiglia non perché non esistano medici competenti nel nosocomio elbano ma perché questa assenza del dirigente di secondo livello (primario) porta a pensare che non esiste più una unità operativa complessa di medicina generale e ciò rappresenterebbe un forte depotenziamento per tutto l’ospedale elbano che non può non riflettersi sull’assistenza elargita. Non desidero con tali considerazioni allarmare nessun elbano o elbana e tanto meno gli ospiti che numerosi vengono all’Elba a trascorrere giornate di riposo.
Penso però che gli abitanti dell’Elba e tra questi il sottoscritto anche se non vive all’Elba ma ha la famiglia in questa isola, debbano sapere perché l’unità operativa complessa di medicina generale del loro nosocomio non ha più un dirigente medico di secondo livello dal gennaio di questo anno. L’unità operativa è stata declassata a semplice sezione dipendente da una unità operativa complessa sita lontano, sul “continente”? E’ una domanda alla quale non sono riuscito a darmi risposta. E’ importante saperlo proprio per il ruolo che assume nella organizzazione e nella efficienza del servizio sanitario la presenza di una unità operativa complessa di medicina generale.
Sono andato sul sito internet dell’azienda livornese. Qui, non sono riuscito a trovare risposta alla domanda sopra posta né nella sezione “albo degli atti aziendali” né nella sezione “comunicati stampa”. Sono solo riuscito a reperire qualche dichiarazione sommaria rilasciata qua e là su giornali locali da parte dei dirigenti amministrativi dell’azienda ma non un atto aziendale esplicito sull’argomento.
Credo che una risposta alla domanda di cui sopra sia di competenza degli amministratori che ci sono e in loco e a Livorno. Mi rivolgo al Massimo Scelza, direttore sanitario del nosocomio, a Monica Calamai, direttore generale dell’azienda sanitaria livornese. Penso che la conferenza dei sindaci elbani sulla sanità debba interessarsi alla questione se ancora non lo ha già fatto poiché una sezione di medicina generale invece di una unità operativa complessa rappresenta un forte depotenziamento del nosocomio. Mi rivolgo al sindaco Vanno Segnini che è presidente di questa conferenza.

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